Un po’ più in profondità

LE PERSONE AL PRIMO POSTO

Alla base di ORIGINE STUDIO c’è un’idea un po’ “eretica” nel campo di questa professione: le persone più indicate a realizzare il progetto sono quelle che utilizzeranno o andranno ad abitare nell’edificio, ma – poiché mancano preparazione, esperienza e tempo – necessita l’intervento di una persona “altra” che possa garantire tali risorse.
Non è come sembra: questo approccio richiede al professionista molto più impegno, tempo e competenza!
La nostra esperienza ormai consolidata conferma quanto questo approccio sia apprezzato e preferito, perché ci si sente “protagonisti” nella realizzazione ad esempio della propria casa, con la tranquillità tuttavia di sapersi guidati da persone esperte e competenti.
Per noi, invece, ogni volta inizia un viaggio fantastico che – partendo dall’ascolto e dall’empatia – conduce a vivere in prima persona le abitudini, i modi di essere, le sensazioni ed i sogni delle persone che si sono rivolte a noi, immaginandoci in quegli ambienti al momento “solo di carta”.

 

LAVORARE “ASSIEME”

Tutto il processo che porta dal progetto alla sua esecuzione ricorda il proverbiale esempio del “carro con i buoi”, che può procedere speditamente e nella giusta direzione solo se tutti tirano dalla stessa parte.
E con tutti si intende proprio tutti: i progettisti, le imprese, gli artigiani, i fornitori, ma anche gli stessi committenti.
In linea teorica sembra tutto facile, ma poi ci si scontra con la realtà, soprattutto in cantiere dove le sensibilità che vengono ad incontrarsi sono molto diverse.
Rispettare e valorizzare tutti – dalla prima all’ultima delle persone che contribuiscono al lavoro – ricercando sempre la soluzione che unisce e non quella che divide, ci è apparsa, fin dall’inizio, l’unica strada percorribile: e spetta a noi fare ogni volta il primo passo.
Ci siamo sempre riusciti? Saremmo bugiardi se dicessimo di sì.
Diciamo che i risultati fin qui ottenuti sono stati molto incoraggianti: l’atmosfera nei nostri cantieri finora è stata distesa e propositiva.
Ed anche quando ci sono verificati dei problemi, ci sono stati subito sottoposti per essere risolti con il contributo partecipe di tutti.
Questo anche in virtù del nostro specifico ruolo di progettisti e direttori dei lavori: partendo dalla conoscenza di tutti i dati inerenti uno specifico lavoro (esigenze e gusti dei committenti, dati di progetto, vincoli urbanistici, normative di settore, ruolo e funzioni esercitate da ciascun soggetto che interviene nel processo), siamo gli unici infatti in grado di dialogare con tutti gli specialisti – in virtù di una cultura generale ma sufficientemente ampia – coordinando e valorizzando l’apporto di ciascuno verso una soluzione coordinata di tutti i nodi progettuali.
Sembra un ruolo marginale – in cantiere siamo gli unici a non produrre nulla di concreto – ma, se eseguito bene, è fondamentale per la buona riuscita di un progetto: la nostra esperienza ci fa, infatti, addebitare il 95% degli errori commessi al mancato coordinamento.
E quell’atmosfera positiva, “assorbita” dai muri durante il cantiere, viene sempre restituita – come qualità del lavoro eseguito – alle persone che vi sono andate ad abitarci.

 

E PER FINIRE… UN PO’ DI POESIA

Non intendiamo di certo scrivere qui un trattato sul nostro concetto di bellezza, consci che nessuno possiede la verità assoluta.
Ci importa solo sottolineare che nel cuore di ognuno – anche di chi non ne è consapevole – c’è un richiamo innato ad essa.
La bellezza non risolve i problemi quotidiani, ma è un cioccolatino che rende tutto un po’ più dolce, un richiamo a sollevare lo sguardo in alto, al di sopra dell’arida quotidianità.
Perché farne a meno?